La primavera è alle porte! Ok, oggi non è la giornata buona per fare un’affermazione simile, eppure se mettiamo da parte le condizioni meteo e ci affidiamo alle piante ci rendiamo conto che qualcosa là fuori sta cambiando… iniziano a spuntate le pratoline.
“Delle pratoline, ma se questo blog parla di piante
officinali come si può iniziare con le pratoline!” Potresti pensare, tu, da
sempre stra-attento alle questioni fitoterapiche!
Era già un po’ che volevo iniziare a scrivere qualcosa
parlando della pratoline, o meglio della Bellis
perennis L. per partire subito con il piede giusto.
Anche se qui in Italia raramente si parla in fitoterapia
della Bellis perennis L., questa
esile piantina è utilizzata in Svizzera e Germania al pari dell’Arnica. Eh già,
della potente e anche un po’ pericolosa Arnica
montana L.
Si utilizza la pianta intera (compresa la radice) per curare
contusioni ed ecchimosi (in omeopatia il rimedio associato a questi problemi è
infatti Bellis) sia come infuso sia si potrebbe provare come oleolito, facendo macerare la pianta in olio per 21 giorni.
L’infusione è allo stesso modo utile dall’interno come
espettorante, calmante e bechico (calma la tosse).
Wow, quindi a dispetto dell’arnica la posso usare anche per
via interna!
A quanto pare sì, o almeno a quanto sostiene Thierry Thévenin,
uno dei massimi esperti francesi sulle piante selvatiche. Ora sta a noi provare
se funzioni davvero, le pratoline sono già lì che ci aspettano!!
Se tu credi, come me, che sia importante valorizzare le
risorse del proprio territorio, inizia a conoscere questa piantina…
P.S. Mi raccomando, raccolta consapevole!
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