Se passeggiando lungo le vie di
un’antica città del mediterraneo ti è capitato di scorgere un cespuglio che,
con i suoi rami, ricade giù lungo le mura antiche, sappi che quella pianta è la
Capparis spinosa L., meglio nota come
cappero ed ora apprezzata in fitoterapia come nuovo antistaminico vegetale.
Il cappero, i cui boccioli sono
noti per lo più per il suo utilizzo in cucina, si presenta come un arbusto
prostrato-ricadente che cresce spontaneamente su rupi, falesie e mura. È una
pianta che vive bene in condizioni estreme, con scarsità d’acqua, forte vento,
salinità elevata e forte insolazione, insomma condizioni tipiche del nostro
clima mediterraneo, quelle che a molti di noi, invece, piacciono davvero poco!
La tradizione ha conferito alla
pianta importanti proprietà diuretiche e protettrici dei vasi sanguigni;
inoltre, ultime ricerche attribuiscono ai boccioli fiorali proprietà
antiallergiche, antinfiammatorie e detossificanti epatiche.
I principi attivi responsabili
dell’azione antistaminica sono flavonoidi, le cui caratteristiche chimiche ne
facilitano l’ingresso nelle membrane cellulari, permettendogli di svolgere
molto bene le loro funzioni. Se non hai la minima idea di cosa siano i
flavonoidi sappi che queste molecole importantissime nel regno vegetale, sono
un gruppo molto ampio di composti chimici utili nella protezione della pianta
dalle radiazioni solari e che conferiscono il colore a fiori e frutta, inoltre,
per quanto ci riguarda, danno il colore e sapore a molti cibi, spingendoci a
gustarne l’uno o l’altro.
In particolare le proprietà
antistaminiche del cappero sono state apprezzate in studi condotti su dermatiti
e affezioni cutanee. Ricercatori dell’Università di Catania hanno valutato
l’effetto di un integratore alimentare a base di cappero, già presente sul
mercato, su persone in cui era stata indotta una reazione allergica a livello
cutaneo da istamina e allergeni quali polline e sostanze alimentari. Gli
effetti del cappero sono stati confrontati con un antistaminico di sintesi.
Entrambi hanno mostrato capacità equivalenti nella riduzione dell’infiammazione
indotta da sostanze allergizzanti e dall’istamina. Inoltre, il preparato
vegetale ha dimostrato di avere capacità maggiori dell’antistaminico di sintesi
nel ridurre la sintomatologia cutanea indotta da allergeni del latte vaccino e
delle arachidi.
A quanto pare, tutte le piante, anche quelle più
semplici e imprevedibili sembrano avere delle straordinarie proprietà e
capacità che non solo consentono loro di sopravvivere in condizioni estreme ma
che aiutano noi, di riflesso, ad affrontare i nostri acciacchi! Se le allergie
e infiammazioni che esplodono sulla cute sono per te un cruccio, sappi che ora
accanto a piante come la nigella o il ribes o la liquirizia, già note per le loro
proprietà antinfiammatorie e nel primo caso anche antistaminiche, c’è un altro
aiuto che magari puoi già trovare poco fuori dalla porta di casa!